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Prestiti dipendenti

I Prestiti Dipendenti sono una categoria di finanziamenti che vengono erogati a coloro che risultano assunti a tempo indeterminato (anche se talvolta vengono concessi a coloro che sono assunti a solo tempo determinato) presso un’azienda pubblica o privata di medie-grandi dimensioni.

Tra le numerose tipologie di finanziamenti a cui i lavoratori possono accedere, i Prestiti Dipendenti di tipo personale sono quelli maggiormente erogati, in quanto permettono di accedere a somme che arrivano sino a 30.000 euro sulla base delle singole esigenze e necessità, senza dover fornire alcuna spiegazione su come si intende utilizzare il denaro (in quanto sono non finalizzati).

Le garanzie che i soggetti che desiderano accedere ai Prestiti Dipendenti devono presentare alla banca o istituto di credito, la principale è rappresentata dalla propria busta paga, derivante da un lavoro come dipendente, a cui occorre allegare il Tfr (ovvero il trattamento di fine rapporto). Alla busta paga è possibile applicare, quale modalità per la restituzione rateale del rimborso del finanziamento, la cessione del quinto o la delega di pagamento. Entrambe sono specifiche trattenute che vengono applicate sullo stipendio del lavoratore ogni mese sino all’estinzione del debito, ad opera del datore di lavoro che si occupa poi di versare la liquidità direttamente alla banca o finanziaria che ha erogato il finanziamento. La differenza tra le due opzioni è data dal fatto che con la cessione del quinto la trattenuta mensile corrisponde a 1/5 (ovvero il 20%) dell’ammontare netto percepito, mentre con la delega di pagamento le trattenute possono arrivare sino al 50% dello stipendio mensile.

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Soddisfa le tue esigenze con i Prestiti dipendenti

I dipendenti pubblici e privati costituiscono una categoria in grado di ottenere prestiti più facilmente.

Il dipendente, infatti, offre come garanzia la busta paga e può contare su un lavoro stabile e continuativo nel tempo. Anche il TFR (trattamento di fine rapporto) maturato negli anni è un’ulteriore elemento di sicurezza per l’istituto di credito, che sarà quindi più propenso a erogare prestiti a dipendenti. Questi possono richiedere in relativa tranquillità prestiti personali, non finalizzati cioè all’acquisto di un bene di consumo ben preciso.

Uno dei metodi più comuni e utilizzati nei prestiti ai dipendenti è la cessione del quinto dello stipendio. Una volta approvato il finanziamento, il debitore rimborserà la banca attraverso rate mensili di un quinto della busta paga. La durata del prestito può arrivare anche a 120 mesi (dieci anni), ma anche i dipendenti a tempo determinato possono ottenere un finanziamento con cessione del quinto. È importante, in questo caso, che il prestito sia restituibile nel tempo definito dal contratto di lavoro del richiedente. Anche in questo caso, naturalmente, il trattamento di fine rapporto costituisce una garanzia per la banca. In questo modo anche protestati e cattivi pagatori possono ottenere un finanziamento tramite istituti di credito.

Un’altra tipologia appartenente ai prestiti a dipendenti è il prestito con delegazione di pagamento o prestito delega, tipo di finanziamento accessorio alla cessione del quinto. Anche nel prestito delega la rata mensile ammonta a un quinto dello stipendio, che aggiunto a quanto versato con la cessione del quinto permette di portare la rata a due quinti della busta paga. In questo modo è possibile estinguere il debito in un lasso di tempo inferiore.

I dipendenti delle amministrazioni pubbliche possono richiedere piccole somme anche attraverso l’INPDAP. Il prestito può durare 12, 24, 36 o 48 mesi al massimo e per ogni anno di durata viene concessa una (o massimo due) mensilità al netto. Per un prestito di 48 mesi, quindi, il dipendente disporrà di 4-8 mensilità nette.

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Prestiti

Il periodo non è certo dei più floridi e la crisi finanziaria, che ha colpito i mercati di tutto il mondo, ha colpito un po’ tutti, dalle grandi industrie ai piccoli risparmiatori.

In una situazione di questo genere è bene essere perfettamente a conoscenza di quali strumenti si abbiano a disposizione per reagire attivamente e rendere la propria condizione finanziaria più stabile e sicura. Un’ancora di salvezza molto utilizzata è rappresentata dai prestiti, ma cos’è realmente un prestito?

Un prestito consiste nella cessione di una somma di denaro con la garanzia della restituzione. Quest’ultima può essere di pari valore o maggiorata, quindi comprendere o meno gli interessi.

Gli elementi costitutivi dei prestiti sono:

  • il capitale finanziato, ossia la somma totale che viene prestata.
  • Il tasso annuo nominale d’interesse (TAN), ossia il tasso puro.
  • Il tasso annuo effettivo globale (TAEG), ossia il TAN sommato ad altri valori relativi a chi elargisce il capitale.
  • La durata del finanziamento.
  • L’importo e la frequenza delle rate di rimborso.

L’assegnazione dei prestiti avviene dopo una serie di controlli preliminari che riguardano principalmente la situazione economica e professionale dei richiedenti. Controlli che possono essere giudicati spiacevoli o invadenti ma che sono necessari per ridurre al minimo la piaga dell’insolvenza.

I prestiti possono essere finalizzati o non finalizzati. I primi sono solitamente caratterizzati da una maggiore semplicità e rapidità della pratica, potendo essere addirittura erogati dallo stesso punto vendita dove si acquista il bene in questione. Mentre per i prestiti non finalizzati ci si può rivolgere esclusivamente agli istituti di credito.

I prestiti possono essere erogati a dipendenti pubblici e a dipendenti privati.

Infine si può distinguere tra prestiti garantiti e non garantiti. I primi dipendono dalla presentazione da parte del richiedente di una garanzia. I secondi non necessitano di garanzia.

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