Giugno, 2012

Il Prestito INPDAP

Il Prestito INPDAP (istituto nazionale previdenza dipendenti amministrazioni pubbliche) è una modalità di finanziamento accessibile a tutti i dipendenti dell’amministrazione pubblica, nonché ai pensionati ex dipendenti e a tutti i loro familiari.

Accedere ai finanziamenti è molto più semplice di quanto si pensi. Innanzitutto occorre essere iscritti al fondo di credito dell’ente, possibilità che è aperta a dipendenti e pensionati e non presenta costi eccessivi. Il fondo si mantiene infatti grazie agli iscritti, proponendo piccole trattenute dello 0,35% sullo stipendio dei lavoratori dipendenti e dello 0,15% sulle pensioni.

Oggi l’INPDAP è confluita nell’INPS, ma continua a offrire ai suoi assistiti una vasta gamma di benefici sociali e finanziamenti.

Ma perché richiedere un prestito INPDAP e non presso una banca o una società finanziaria?

L’INPDAP è in grado di offrire un range di soluzioni di prestito altrettanto nutrita, aggiungendo una serie di agevolazioni notevoli. I tassi d’interesse, per esempio, si aggirano fra 3,50% e il 4,25%. Come per i finanziamenti ottenuti in banca un piano di ammortamento di durata maggiore risulta più conveniente e presenta TAN (tasso annuo nominale) e TAEG (tasso annuo effettivo globale, comprensivo anche delle spese) più vantaggiosi.

Le sedi INPDAP sono diffuse in tutta Italia e presenti nei maggiori capoluoghi, da Milano a Napoli.

Anche le modalità di pagamento delle rate per la copertura del prestito INPDAP sono semplici e convenienti. La cessione del quinto dello stipendio permette di versare mensilmente un quinto della busta paga, mentre il prestito delega alza il tetto della rata a due quinti.

Lo stipendio, legato a un’attività lavorativa stabile e continua, costituisce insieme al TFR (trattamento di fine rapporto) una garanzia reddituale notevole, che consente l’erogazione di finanziamenti concorrenziali rispetto a quelli offerti da banche, società finanziarie o addirittura a quelli online.

Per maggiori informazioni o per richiedere una consulenza su un finanziamento, il sito ufficiale dell’ente è consultabile all’indirizzo http://www.inpdap.gov.it.

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Prestiti privati

Il fenomeno del social lending è un trend che riguarda i prestiti tra privati e si è diffuso negli ultimi anni anche grazie alla crisi.

Nei prestiti privati viene a mancare la componente dell’istituto di credito o della società finanziaria e domanda e offerta vengono messe in comunicazione per mezzo di portali come Zopa o Boober.

Alcuni elementi rimangono costanti rispetto ai finanziamenti che coinvolgono le banche. Chi eroga il prestito è tutelato e può soppesare l’eventualità di un prestito valutando l’affidabilità creditizia del richiedente, mentre quest’ultimo può indicare le condizioni (durata, ammontare delle rate e tasso d’interesse) che è disposto ad accettare.

Le policy dei siti sono molto differenti e gli investitori possono scegliere la formula che più li soddisfa. Su Zopa, infatti, il creditore investe una cifra che viene suddivisa fra più debitori, mettendo al sicuro il primo dai rischi di perdita.

Su Boober, invece, il rapporto è uno a uno ed entrambe le parti stabiliscono le condizioni di preferenza.

Naturalmente entrambi i portali, così come i siti presenti all’estero, assegnano un rating al richiedente, rendendo molto rapida la valutazione da parte dell’investitore. Chi si iscrive allo scopo di ricevere denaro deve obbligatoriamente fornire tutti i dati necessari a valutare la sua situazione finanziaria e la sua affidabilità creditizia. A chi non è in possesso dei requisiti minimi, non viene consentita l’iscrizione.

I prestiti privati sono una realtà interessante, che offre ai risparmiatori una gamma di soluzioni ancora maggiore rispetto a quelle già presenti sul mercato finanziario. C’è da dire che questo sistema ha alcuni punti a sfavore, primo fra tutti il fatto che il fisco privilegi i prestiti erogati dalle banche e dalle società finanziarie e non consente, ad oggi, di scaricare dalle tasse gli interessi passivi. La convenienza del social lending, tuttavia, resta comunque indubbia.

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Soddisfa le tue esigenze con i Prestiti dipendenti

I dipendenti pubblici e privati costituiscono una categoria in grado di ottenere prestiti più facilmente.

Il dipendente, infatti, offre come garanzia la busta paga e può contare su un lavoro stabile e continuativo nel tempo. Anche il TFR (trattamento di fine rapporto) maturato negli anni è un’ulteriore elemento di sicurezza per l’istituto di credito, che sarà quindi più propenso a erogare prestiti a dipendenti. Questi possono richiedere in relativa tranquillità prestiti personali, non finalizzati cioè all’acquisto di un bene di consumo ben preciso.

Uno dei metodi più comuni e utilizzati nei prestiti ai dipendenti è la cessione del quinto dello stipendio. Una volta approvato il finanziamento, il debitore rimborserà la banca attraverso rate mensili di un quinto della busta paga. La durata del prestito può arrivare anche a 120 mesi (dieci anni), ma anche i dipendenti a tempo determinato possono ottenere un finanziamento con cessione del quinto. È importante, in questo caso, che il prestito sia restituibile nel tempo definito dal contratto di lavoro del richiedente. Anche in questo caso, naturalmente, il trattamento di fine rapporto costituisce una garanzia per la banca. In questo modo anche protestati e cattivi pagatori possono ottenere un finanziamento tramite istituti di credito.

Un’altra tipologia appartenente ai prestiti a dipendenti è il prestito con delegazione di pagamento o prestito delega, tipo di finanziamento accessorio alla cessione del quinto. Anche nel prestito delega la rata mensile ammonta a un quinto dello stipendio, che aggiunto a quanto versato con la cessione del quinto permette di portare la rata a due quinti della busta paga. In questo modo è possibile estinguere il debito in un lasso di tempo inferiore.

I dipendenti delle amministrazioni pubbliche possono richiedere piccole somme anche attraverso l’INPDAP. Il prestito può durare 12, 24, 36 o 48 mesi al massimo e per ogni anno di durata viene concessa una (o massimo due) mensilità al netto. Per un prestito di 48 mesi, quindi, il dipendente disporrà di 4-8 mensilità nette.

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Piccoli prestiti

I piccoli prestiti sono una tipologia di finanziamento che nell’ultimo decennio è andato diffondendosi sempre di più tra privati e famiglie.

Vengono utilizzati per prestiti non finalizzati e cioè non legati all’acquisto di beni di consumo ben precisi. Il richiedente, infatti, non è tenuto a specificare le motivazioni del prestito. Questo in genere viene richiesto per poter comprare un elettrodomestico, un prodotto tecnologico, un viaggio o un veicolo. In questo modo anche famiglie meno privilegiate possono permettersi di affrontare questo tipo di acquisti prima preclusi, o di poter sostenere spese mediche straordinarie o di altro genere.

I piccoli prestiti coprono cifre limitate che si aggirano fra 500 e 5000 euro, ma in alcuni casi possono anche raggiungere i 10000 euro. Naturalmente maggiore è l’ammontare del prestito, maggiori saranno le garanzie richieste da chi eroga. Per piccole cifre al dipendente verrà richiesta la busta paga, al lavoratore autonomo o al libero professionista il CUD e al pensionato il cedolino pensione. Al crescere del finanziamento potrebbe essere necessaria anche la seconda firma.

Una volta inoltrata la richiesta i tempi per ricevere il finanziamento sono molto brevi e si aggirano intorno a una settimana o poco più. L’ammontare del debito verrà quindi suddiviso in rate mensili a cui sarà aggiunto un tasso d’interesse fisso. Trattandosi di importi di entità bassa, le spese e i tassi sono più alti rispetto ai finanziamenti caratterizzati da somme più alte. Il TAEG (tasso annuo effettivo globale) per i piccoli prestiti, essendo comprensivo anche delle spese fisse, sarà perciò maggiore.

Oltre a banche e società finanziarie anche l’INPDAP (istituto nazionale previdenza dipendenti pubblici) può erogare questo tipo di prestiti. È sufficiente essere dipendenti iscritti alla cassa previdenziale ed essere in possesso di un contratto di lavoro. I piccoli prestiti INPDAP sono in genere rimborsabili da 12 a 48 rate mensili.

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Finanziamento auto

Il Finanziamento Auto è un prestito che viene richiesto per l’acquisto di un’automobile o di altri veicoli nuovi e usati.

Quando il veicolo che si desidera comprare è venduto presso un concessionario, il finanziamento è comunemente già previsto dal rivenditore, che si occuperà di fare da intermediario fra l’acquirente e l’istituto di Credito e di gestire la parte burocratica.

Il Finanziamento Auto può essere con credito finalizzato (detto anche “al consumo”) oppure con credito non finalizzato.

La prima modalità è quella comunemente offerta dai concessionari, in genere già convenzionati con gli istituti di Credito. Il richiedente specifica il motivo del prestito (l’acquisto di un bene di consumo ben preciso) e l’istituto di Credito tenderà ad accontentarsi della busta paga di chi richiede come garanzia. Il tasso di questo tipo di finanziamento è in genere fisso.

La seconda modalità, chiamata anche prestito personale, può essere una scelta necessaria qualora chi vende il veicolo sia un privato, o nel caso il prestito finalizzato sia ritenuto meno vantaggioso dal richiedente. Non essendo specificata la motivazione del prestito, che fornisce in genere una garanzia tangibile da identificarsi nel bene di consumo che si va ad acquistare, le garanzie richieste dalla Banca potrebbero essere maggiori. Una garanzia richiesta potrebbe essere la fideiussione bancaria (o la firma di un coobbligato), ma è possibile affidarsi ad altri tipi di prestito non finalizzato come la cessione del quinto.

Le modalità e le condizioni del Finanziamento Auto possono essere poi molto diverse tra loro, a seconda di ciò che decide il richiedente. Il prestito può coprire la totalità della cifra (fino a 30000 euro) necessaria all’acquisto del veicolo oppure soltanto una quota. Quest’ultima tipologia permette tassi di interesse più vantaggiosi.

Anche la durata del prestito può variare, da sei mesi minimo a un massimo di dieci anni.

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Soldi subito

Ormai è molto diffusa la possibilità di ottenere denaro contante in tempi rapidi. Prestiti veloci significano soldi subito. Soldi Subito significano comfort e vacanze a disposizione di tutti. Generalmente sono i piccoli prestiti che hanno la maggiore velocità di erogazione, in quanto sono richiesti meno requisiti e le pratiche da sbrigare per ottenerlo sono molto poche.

Una delle cause che ha permesso la grande accelerazione nella concessione dei prestiti è sicuramente rappresentata dal proliferare di agenzie finanziarie online. Istituti che, grazie alla semplice compilazione di moduli disponibili in rete 24 ore su 24 e alla trasmissione successiva dei documenti necessari, possono garantire in pochi giorni la somma richiesta.

Alcune società promettono, addirittura, fino all’80% dei Soldi Subito dopo l’approvazione della pratica. Pratica che, comunque, necessita sempre di alcuni giorni.

Ma se le agenzie online abbattono i costi e i tempi ancora non fanno miracoli o beneficienza.

Esistono dei tempi tecnici necessari per la disbriga delle pratiche. Tempi tecnici che possono essere ridotti all’osso ma non riescono comunque ad essere inferiori alle 48 o 72 ore.

E, inoltre, persino le finanziarie prestiti più spregiudicate o generose necessitano di garanzie. I migliori creditori sono, inevitabilmente, i lavoratori dipendenti, meglio se statali, che con il proprio stipendio mensile offrono la migliore delle garanzie. Allo stesso modo, sono considerati molto affidabili i pensionati. Un salario fisso è, addirittura, preferibile ad un immobile. Poiché il primo, a differenza del secondo, garantisce un’immediata liquidità.

Infine, a parità di garanzie esibite, la richiesta di Soldi Subito in piccole somme viene evasa più rapidamente di quella di somme importanti.

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Prestiti a protestati

I protestati sono soggetti che non sono riusciti a rimborsare un prestito. I loro nominativi vengono iscritti in appositi registri informatizzati, cui possono accedere gli istituti bancari e le agenzie finanziarie per controllare l’eventuale stato d’insolvenza di possibili clienti.

Chi ha già dimostrato in passato di non essere molto affidabile avrà, ovviamente, meno possibilità che gli sia concesso un nuovo finanziamento.

Le uniche modalità di Prestiti a Protestati disponibili sono la cessione del quinto inpdap e la delega di pagamento.

La cessione del quinto è un prestito personale in cui il pagamento delle rate viene trattenuto direttamente in busta paga. La rata non può essere superiore al 20% dello stipendio netto. Un quinto, appunto.

Anche la delega di pagamento prevede la trattenuta delle rate di rimborso direttamente dallo stipendio. Questa è una tipologia di finanziamento da prendere in considerazione se il richiedente necessita di una cifra particolarmente alta. La delega di pagamento, infatti, può essere affiancata a una cessione del quinto già stipulata, ottenendo in pratica una doppia cessione. Ossia due rate mensili di rimborso, ognuna pari al valore del 20% della busta paga.

L’ultima strada percorribile per ottenere i Prestiti a protestati, da parte di questi soggetti, consiste nella richiesta di cancellazione del proprio nominativo dai registri. Si tratta, però, di un’operazione lunga nei tempi e farraginosa nei modi. Inoltre, una volta ottenuta la cancellazione del protesto, bisogna attendere almeno un anno prima di richiedere un nuovo finanziamento.

I Prestiti a Protestati sono, per ovvi motivi, i finanziamenti più frequentemente richiesti, ma più raramente concessi.

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Prestiti

Il periodo non è certo dei più floridi e la crisi finanziaria, che ha colpito i mercati di tutto il mondo, ha colpito un po’ tutti, dalle grandi industrie ai piccoli risparmiatori.

In una situazione di questo genere è bene essere perfettamente a conoscenza di quali strumenti si abbiano a disposizione per reagire attivamente e rendere la propria condizione finanziaria più stabile e sicura. Un’ancora di salvezza molto utilizzata è rappresentata dai prestiti, ma cos’è realmente un prestito?

Un prestito consiste nella cessione di una somma di denaro con la garanzia della restituzione. Quest’ultima può essere di pari valore o maggiorata, quindi comprendere o meno gli interessi.

Gli elementi costitutivi dei prestiti sono:

  • il capitale finanziato, ossia la somma totale che viene prestata.
  • Il tasso annuo nominale d’interesse (TAN), ossia il tasso puro.
  • Il tasso annuo effettivo globale (TAEG), ossia il TAN sommato ad altri valori relativi a chi elargisce il capitale.
  • La durata del finanziamento.
  • L’importo e la frequenza delle rate di rimborso.

L’assegnazione dei prestiti avviene dopo una serie di controlli preliminari che riguardano principalmente la situazione economica e professionale dei richiedenti. Controlli che possono essere giudicati spiacevoli o invadenti ma che sono necessari per ridurre al minimo la piaga dell’insolvenza.

I prestiti possono essere finalizzati o non finalizzati. I primi sono solitamente caratterizzati da una maggiore semplicità e rapidità della pratica, potendo essere addirittura erogati dallo stesso punto vendita dove si acquista il bene in questione. Mentre per i prestiti non finalizzati ci si può rivolgere esclusivamente agli istituti di credito.

I prestiti possono essere erogati a dipendenti pubblici e a dipendenti privati.

Infine si può distinguere tra prestiti garantiti e non garantiti. I primi dipendono dalla presentazione da parte del richiedente di una garanzia. I secondi non necessitano di garanzia.

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