Diventare banchiere

diventare banchiereDesideri diventare un banchiere e stai cercando di informarti per capire che tipo di percorso devi intraprendere per raggiungere il tuo obiettivo? Bene, allora vogliamo dirti che sei capitato nel posto giusto perché qui troverai qualche piccola indicazione su come diventare banchiere. Va seguito un percorso specifico, che prevede delle tempistiche piuttosto lunghe e che va a strutturarsi in varie fasi. Ma chi è il banchiere e di che cosa si occupa nello specifico? Il banchiere è una figura professionale che ricopre una posizione e un ruolo di primo piano all’interno di una banca e che si occupa della gestione e del controllo di tutto quanto concerna le pratiche amministrative. Per diventare bisogna prima di tutto iscriversi ad uno scuola superiore con indirizzo ragioneria, e al termine del corso di studi si riceverà il diploma. Una volta conseguito il diploma potrete iscrivervi presso la facoltà di Economia e Commercio, e dopo aver conseguito il diploma di laurea vi consigliamo di prendere una specializzazione in organizzazione aziendale e management. La fase iniziale del percorso per diventare banchiere non è semplice come invece si potrebbe pensare: per ricoprire questo tipo di ruolo, infatti, è necessario ricoprire ruoli come il consulente finanziario o il consulente bancario, gestendo quindi la clientela e gli sportelli della banca. Tutto ciò è necessario per poter raggiungere il proprio obiettivo e quindi per diventare banchiere. Se questo è veramente ciò che volete fare nella vostra vita nessuno vi vieta di farlo, per questo potete iniziare sin da subito ad intraprendere il percorso per diventare un bravo banchiere e soprattutto imparare al meglio questo tipo di mestiere.

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Euribor a 6 mesi

Per coloro che fossero a digiuno di argomenti di stampo economico, occorre spiegare brevemente in cosa consistono gli Euribor. Essi vengono definiti come una apposita selezione di banche, le quali effettuano concessioni l’una all’altra di prestiti a breve termine: essi devono essere scoperti e avvenire in euro, altrimenti la transazione non viene accettata e, inoltre, i tassi applicati devono essere variabili ed essere riconosciuti sul mercato monetario europeo. Per effettuare l’indicizzazione dei mutui, al giorno d’oggi, numerose banche presenti in tutta Europa applicano i tassi Euribor, i quali possono avere durate differenti e, per tale motivo, è possibile leggere di Euribor a 6 mesi, a 3 mesi, a 12 mesi a 1 mese.

Per effettuare validi ed efficaci monitoraggi delle variazioni del mercato finanziario non solo a livello europeo ma mondiale è opportuno utilizzare gli Euribor 6 mesi o quelli a 12 mesi, anche se ovviamente è possibile usufruire anche di quelli inferiori. Impiegando gli Euribor 6 mesi, ad esempio, è possibile orientare i diversi processi a livello decisionale, dal momento che codesti tassi consentono di effettuare una valida analisi sul prezzo del denaro al momento attuale.

Il numero che viene solitamente segnalato dopo la sigla “Euribor” si riferisce al tempo stabilito per la restituzione, da parte del soggetto che ha avuto accesso al deposito e, nel caso in cui si tratti degli Euribor 6 mesi, vuol dire che la persona ha un tempo massimo di 6 mesi per restituire la somma.

Qualora si desiderasse essere costantemente aggiornati sui tassi Euribor 6 mesi è sufficiente analizzare le sezioni della carta stampata o digitale per quanto concerne il settore economico.

 

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Oggi vi spieghiamo cosa sono prestiti cambializzati

 Che cosa sono i prestiti cambializzati e come funzionano? Si tratta di finanziamenti il quale importo delle varie rate è rappresentato da una serie di cambiali, che devono essere pagate tutti i mesi, presso lo sportello apposito della banca nella quale si è deciso di aprire il proprio conto personale. Quella dei prestiti cambializzati è una forma molto particolare di prestiti, che viene richiesta da chi non riesce ad ottenere un prestito nella forma tradizionale, o perché è stato protestato, o perché, essendo un cattivo pagatore, è iscritto nella Centrale Rischi. I Prestiti cambializzati non prevedono che vi sia una verifica da parte della banca su quella che era la precedente situazione di debito del cliente, ciò non toglie però che sia di fondamentale importanza presentare delle garanzie che siano davvero valide. A seconda della professione praticata dal cliente richiedente, vengono distinti quelli che sono i prestiti cambializzati per i lavoratori autonomi e per coloro che sono dipendenti o persino disoccupati. A chi è un lavoratore autonomo viene richiesta la documentazione che riguarda la dichiarazione dei redditi, mentre ai dipendenti potrebbe anche venire chiesto il Tfr, mentre ancora, il disoccupato, se non è in possesso di alcun documento che sia in grado di attestare la disposizione di un reddito, dovrà presentare i documenti di proprietà di immobili, o la firma di qualcuno che ne faccia le veci. I prestiti cambializzati possono essere concessi anche a coloro che sono in possesso di un contratto di lavoro a tempo determinato, con l’aggiunta, però, della firma di un terzo garante.

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Prestiti Inpdap – Come ottenerli

L’Inpdap è l’istituto nazionale di previdenza dei dipendenti della pubblica amministrazione che si occupa, tra le numerose attività, anche di erogare vari tipi di finanziamenti ai propri utenti. Nonostante l’Inpdap sia confluito nell’Inps a partire dal 1° gennaio 2012, esso rimane a disposizione dei propri iscritti offrendo diverse soluzioni di prestito, al fine di aiutarli a far fronte a talune spese impreviste che possono presentarsi.

I Prestiti Inpdap consentono di accedere a somme comprese tra 1000 e 30.000 euro per un periodo che può variare tra un minimo di 1 e un massimo di 5 anni. Per quanto concerne i tassi di interesse che vengono applicati, essi corrispondono solitamente al 3,50% per i finanziamenti pluriennali e al 4,25% per i piccoli prestiti. Oltre ai piccoli prestiti, presso l’Inpdap è inoltre possibile accedere a diverse soluzioni di mutuo che possono arrivare fino a 10 anni, al fine di procedere all’acquisto della propria casa o di un altro immobile.

Per accedere ai Prestiti Inpdap occorre essere dipendenti o ex dipendenti della pubblica amministrazione, avere provveduto a versare regolarmente i contributi all’ente nel corso della propria vita lavorativa e risultare iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali da almeno 3 anni al momento della richiesta. Qualora si desiderasse conoscere la diverse soluzioni di Prestiti Inpdap, il consiglio è quello di rivolgersi direttamente agli uffici dell’ente muniti di carta d’identità, codice fiscale e la propria busta paga o cedolino della pensione: consulenti esperti e qualificati potranno aiutarvi a  trovare la soluzione di finanziamento migliore per voi.

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Prestiti senza busta paga

Per coloro che desiderano accedere a una liquidità ma non sono in possesso di una busta paga, derivante da un lavoro dipendente, i Prestiti Senza Busta Paga permettono di accedere comunque a finanziamenti in modo semplice, veloce e con l’applicazione di tassi vantaggiosi.

I Prestiti Senza Busta paga rientrano nella categoria dei crediti al consumo e sono non finalizzati e  senza obbligo di destinazione, ovvero il soggetto che presenta la richiesta di accedere alla liquidità non deve fornire alcuna spiegazione alla banca o finanziaria su come intende impiegare la somma di denaro.

Gli importi erogati con i Prestiti Senza Busta Paga possono comprendere un massimo di 30.000 euro per un periodo che varia da1 a5 anni, salvo qualora si presentassero specifiche esigenze che andranno discusse in sede di colloquio individuale tra il soggetto e il consulente della banca o finanziaria.

Dal momento che il soggetto che avanza la richiesta di accedere ai Prestiti Senza Busta Paga non può presentare quale garanzia il proprio stipendio, è necessario che sia in grado di presentare garanzie alternative ritenute ugualmente valide e attendibili da parte della banca o istituto di credito. Tra le principali figurano l’essere titolari di un conto corrente e avere effettuato negli anni regolari versamenti (a cui la finanziaria potrà accedere mediante addebiti mensili) e presentare il CUD allegato alla propria dichiarazione dei redditi. In taluni casi le banche o finanziarie, per erogare la liquidità, richiedono la presenza di ulteriori garanzie: in tali casi si potrà procedere applicando l’ipoteca su un immobile di proprietà, oppure mediante l’applicazione sul contratto della firma di un fideiussore che accetti di fungere da garante al prestito.

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Prestiti auto

Al giorno d’oggi molte persone per spostarsi necessitano di avere un’automobile. Gli alti costi del mercato e la crisi finanziaria rendono però talvolta impossibile per talune persone procedere con l’acquisto di una vettura nuova: ecco che i Prestiti Auto rappresentano una soluzione vantaggiosa.

Essi sono finanziamenti che consentono, a coloro che necessitano di procedere all’acquisto di un’auto, di ottenere una liquidità per tale operazione che può arrivare sino all’85% del valore del veicolo qualora esso sia nuovo, oppure valori di minore entità nel caso in cui sia usato, tenendo conto delle condizioni della macchina e dei chilometri accumulati.

L’iter burocratico necessario per i Prestiti Auto viene avviato direttamente dalla concessionaria che si occupa anche della vendita della vettura, mediante specifiche sovvenzioni e accordi che intercorrono tra la stessa e la banca o società finanziaria che eroga la liquidità.

Al fine di concedere l’importo necessario al soggetto che ne avanza richiesta, la banca o istituto di credito svolgono accurati controlli sullo stato del richiedente. Tra le principali garanzie che vengono richieste vi è l’esibizione della propria busta paga o cedolino della pensione, allegati a una dichiarazione dell’attuale situazione reddituale. Nel caso in cui il soggetto non fosse in possesso di suddetti requisiti, si rende necessaria l’applicazione di un’ipoteca su un bene materiale di proprietà, oppure la presenza di un fideiussore che accetti di fungere da garante all’operazione.

Il rimborso mensile delle rate da parte del soggetto può avvenire mediante il pagamento degli appositi bollettini, con addebiti sul conto corrente oppure con l’applicazione della cessione del quinto allo stipendio o pensione.

Se si desidera accedere ai Prestiti Auto, il consiglio è quello di rivolgersi alla propria banca o finanziaria di fiducia, dove consulenti esperti e qualificati potranno aiutarvi a trovare la soluzione più in linea con le vostre esigenze.

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Prestiti delega

I Prestiti Delega sono una specifica tipologia di finanziamento che viene erogata ai soggetti che avanzano richiesta di liquidità, in modo semplice, veloce e sicuro. Essi rientrano nei crediti al consumo e sono senza obbligo di destinazione, in quanto non finalizzati.

Tali finanziamenti presentano peculiarità simili alla cessione del quinto dello stipendio ma, mentre per la cessione la trattenuta sulla busta paga può arrivare fino al 20% dell’ammontare netto percepito mensilmente dal lavoratore, nella Delega le trattenute possono giungere fino ai 2/5.

I Prestiti Delega comprendono l’applicazione di specifiche trattenute sulla busta paga del lavoratore che, qualora egli lo richiedesse, possono arrivare sino al 50% dell’importo percepito ogni mese, in modo tale da estinguere in anticipo il debito. I Prestiti Delega vengono anche chiamati “doppio quinto” e non possono essere applicati ai pensionati, in quanto vi sarebbe il rischio di andare a intaccare la pensione detta minima.

I Prestiti Delega prevedono, come la cessione del quinto, l’applicazione di una trattenuta sulla busta paga del soggetto mensilmente ad opera del datore di lavoro, il quale a sua volta si occupa di versare l’importo alla finanziaria che ha erogato la liquidità.

I Prestiti Delega possono essere erogati solo ai lavoratori dipendenti assunti con un contratto a tempo indeterminato presso un’azienda pubblica o privata di medie-grandi dimensioni da almeno 4 mesi. Solo in taluni casi tale modalità può anche essere applicata a coloro che sono assunti a solo tempo determinato, a patto però che la durata del finanziamento non sia superiore alla durata del contratto.

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Finanziamento a fondo perduto

Il Finanziamento a Fondo Perduto rappresenta una tipologia di prestito che viene elargito a coloro che desiderano avviare un’attività imprenditoriale e necessitano di un aiuto economico.

Per poter accedere al Finanziamento a Fondo Perduto, il soggetto che avanza la richiesta deve presentare il business plan, ovvero un progetto sul quale sono descritte dettagliatamente le attività dell’azienda e i piani di investimento che si desidera realizzare, oltre a fornire un prospetto dei guadagni che si auspica di poter ottenere a distanza di 1 anno dall’avvio dell’attività.

Le categorie a cui viene erogato maggiormente il Finanziamento a Fondo Perduto sono quelle definite deboli, ovvero coloro che sono in condizione di disoccupazione e desiderano avviare una nuova attività, i giovani under 30 e le donne. I contributi in conto capitale applicati a tali soggetti possono arrivare a coprire sino al 100% dell’importo oppure, qualora si parli non di fondo perduto ma solo di parziale fondo perduto, il totale ammonta solo al 50%.

Seppur nella maggior parte dei casi il Finanziamento a Fondo Perduto venga erogato a coloro che desiderano avviare nuove attività imprenditoriali, in taluni casi viene anche elargito a imprese in deficit per aiutarle a superare un momento di crisi. In una situazione economica come quella attuale italiana, sono infatti in numero sempre crescente le attività che richiedono aiuto alle banche o società finanziarie, al fine di risollevarsi, consolidare l’attività e evitare il fallimento.

Se si desidera accedere al Finanziamento a Fondo Perduto e conoscere tutti i vantaggi di questa tipologia di prestiti, non esitate a contattare la vostra banca o istituto di credito.

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Le indicazioni e i requisiti per ottenere il Prestito personale

Il Prestito Personale è una delle tipologie di finanziamento maggiormente erogate, in quanto consente al soggetto che avanza la richiesta di liquidità di decidere sia l’ammontare della stessa che la durata del prestito.

Il Prestito Personale rientra nella categoria dei crediti al consumo ed è senza obbligo di destinazione in quanto non finalizzato: il soggetto che richiede alla banca o società finanziaria la liquidità non è tenuto infatti a fornire alcuna spiegazione sull’utilizzo che intende fare del denaro a lui erogato.

Per accedere al Prestito Personale il richiedente deve dimostrare di essere in possesso di determinate garanzie, le quali sono necessarie al fine di assicurare alla banca o finanziaria la possibilità di restituire la somma di denaro erogata, mediante il pagamento delle rate mensili. Le principali garanzie sono rappresentate dall’esibizione della propria busta paga o cedolino della pensione, ai quali in taluni casi si applicano strumenti quali la cessione del quinto o la delega di pagamento.

La durata del Prestito Personale solitamente è compresa tra un minimo di 1 anno e un massimo di 5 anni per somme che variano tra i 1000 e i 30.000 euro. Qualora si presentassero specifiche esigenze, il soggetto può richiedere somme più elevate ma la situazione va discussa con il consulente della banca o finanziaria in sede di colloquio individuale, al fine di valutare con attenzione la singola situazione.

Per richiedere un Prestito Personale occorre presentarsi alla banca o istituto di credito muniti di carta d’identità, codice fiscale, la busta paga o il cedolino della pensione accompagnati a una dichiarazione dell’attuale situazione reddituale, avere un’età compresa tra i 18 e i 75 anni e risultare residenti sul territorio italiano.

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Prestiti personali veloci

I Prestiti Personali Veloci sono una particolare tipologia di finanziamento che viene erogata a coloro che avanzano richiesta di accedere a una liquidità, la cui peculiarità è rappresentata dal fatto che essa viene concessa in tempi più brevi rispetto alle tradizionali modalità di finanziamento.

I Prestiti Personali Veloci sono una modalità di finanziamento che rientra nella categoria dei crediti al consumo, ovvero è di tipo non finalizzato e senza obbligo di destinazione: colui o colei che richiede il prestito non è infatti tenuto a fornire alcuna motivazione sull’impiego che intende fare della liquidità a lui concessa dalla banca o società finanziaria.

I Prestiti Personali Veloci consentono di accedere a somme fino a 30.000 euro nel corso di poche ore dall’inoltro della domanda, dietro la presentazione da parte del richiedente di valide garanzie (necessarie per assicurare alla banca o finanziaria la possibilità di ripagare le singole rate mensili nei tempi e nei modi concordati). Tra le principali garanzie figurano l’essere titolari di un conto corrente presso la suddetta banca e avere effettuato negli anni regolari versamenti, oltre a esibire la propria busta paga, derivante da un contratto di lavoro dipendente presso un’azienda pubblica o privata, oppure il cedolino della pensione. Nel caso in cui coloro che avanzano la richiesta di accedere ai Prestiti Personali Veloci non fossero in possesso di tali requisiti, è necessario che producano garanzie alternative. Tra le principali figura la presenza di un fideiussore che funga da garante all’operazione, oppure la proprietà di un immobile da cui si ottenga un affitto mensile o sul quale applicare l’ipoteca.

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